ingegneria5

Questo termine indica le tecniche per ridurre il rischio di erosione del terreno negli interventi di consolidamento. 

Tali tecniche prevedono l'utilizzo di piante vive o parti di esse (semi, radici, talee), da sole o in combinazione con materiali naturali inerti (legno, pietrame o terreno), materiali artificiali biodegradabili (biostuoie, geojuta) o materiali artificiali non biodegradabili (reti zincate, geogriglie, georeti, geotessili).

Il concetto di Ingegneria Naturalistica è stato introdotto in Italia alla fine dell’800, quando in Europa già si praticavano la gestione  e la manutenzione forestale. I tempi brevi di realizzazione e il basso costo dei materiali - spesso reperibili sul luogo di intervento – ne favorirono l’impiego anche in altri ambiti applicativi. 
Oggi la maggiore sensibilità verso l'ambiente e il paesaggio ha favorito un deciso incremento di opere  Ingegneria Naturalistica.